Gallery – Italia

Galleria fotografica dei partecipanti al concorso

Sguardi Filtrati/Filtros de la Realidad edizione italiana


 


 

 

2006, qualche ora dentro l’acciaieria Morini, Luci ombre contrasti spazi proibiti calore uomini intenti a trasformare metalli. Nel tentativo di non essere troppo invasiva, questo è uno degli attimi fermati dall’obiettivo. Un filtro assorbe, modifica, trattiene. In un luogo dove tappi stanno al posto delle orecchie e maschere coprono occhi e bocca, il lavoro diventa filtro alienante, che assorbe la possibilità di conoscersi e integrarsi, modifica i modi di comunicare, trattiene dentro al corpo ogni pensiero.

 


 

Elisa Brazzanti – Ravenna

Uno, nessuno, un migliaio

Percorrere la strada della nostra vita con serenità, guardando al futuro…a volte però incerto! Gli alberi sono indispensabili per la vita dell’uomo, ci danno la possibilità di vivere e quindi di emozionarci davanti alle meraviglie di questo mondo…peccato che non tutti condividano questo pensiero.


 


 


 
Cristina Chatrian – Aosta

Viale alberato

L’occhio che ci guarda, ci guida, che si chiude per farci riposare o per non farci soffrire. Attraverso gli occhi, le coscienze degli uomini devono risvegliarsi e non rimanere indifferenti alle ingiustizie che invadono il mondo intero.

 


 


 
Michael Verthuy – Aosta

L’occhio


Il “filtro del dolore” attenua i colori della vita quotidiana e rende più lontani i suoni. Eppure è un filtro capace di avvicinare le persone amiche rendendole maggiormente visibili.

 


 

Lorenzo Baio – Milano

Un giorno senza sole

 
Il “filtro del diverso” è ciò che ci toglie dagli occhi i problemi di una società che non ha più il tempo di trovare soluzioni e che ci lascia all’indifferenza quotidiana. Tema complesso, ma di ampio respiro.

 


 

Lorenzo Baio – Milano

Il sole è per tutti

All’aeroporto di Londra mi ha colpito la scena di questi due anziani signori di colore che con calma aspettavano il loro volo. FILTRI CULTURALI: vivo ad Aosta dove né aeroporto né persone di colore sono abituali. 

 


 

Alessandro Di Renzo

Attesa

Dal mio
scompartimento del treno, attraverso il vetro, ho notato passare questa
donna con il velo che con il suo  biancore risalta sullo sfondo scuro.
Ancora filtri culturali: ancora Londra. Per me il velo resta ancora un
elemento inusuale. 


 


 


 
Alessandro Di Renzo


  Velo


In una piazza Chanoux (Aosta) piena di studenti, la mia sensibilità ha filtrato la realtà cogliendo quell’attimo, quel particolare. Filtrare come selezionare, concentrarsi su un particolare che colpisce la mia sensibilità.

 


 

Andrea Di Renzo


 Carezza


Mia madre colta nel suo handicap, nella sua “particolarità”, quelle gambe disuguali che non hanno mai corso, ma che mi hanno sempre accompagnato. Filtrare ancora come scegliere un particolare capace di raccontare più dell’insieme.


 


 

Andrea Di Renzo

Dislivello

Mostar, luglio 2007. Bambino prima del gioco. Tutto si muoveva nel gioco. Eppure, in un angolo, una creatura trepidava, apparentemente immobile.

 


 

 

 
Marta Parmigiani – Cremona
 
Piccole attese


 
Mostar, luglio 2007. I luoghi parlano se l’occhio ascolta. La comprensione distingue l’incontro casuale e amorfo tra segni da un possibile discorso articolato tra essi. L’interpretazione, poi, ha il potere di elevarne e insabbiarne il contenuto.

 


 

 

 
Marta Parmigiani – Cremona

 

Ancora Basta

 
Le ombre rivelano la fantasia delle cose. “Si ragiona per categorie, ti senti distinto, diverso, noi siamo nell’ombra, ma vogliamo apparire.”  “Noi siamo nudi di fronte agli altri e a noi stessi.”

 


 

Gruppo “ARTE PLURALE 2008” – Aosta

La fantasia delle ombre


“E’ un momento, il riflesso di un attimo…ma ci siamo noi del gruppo e
restiamo anche quando la pozzanghera evapora.” “La pozzanghera è il
mondo e noi siamo gli invisibili che si vedono appena, ma ci siamo
anche noi, con la nostra forza e le nostre idee.”


 


 

Gruppo “ARTE PLURALE 2008” – Aosta

Visibilità invisibile


Utilizzando veli per creare barriere si può modificare l’oggetto della fotografia.

 


 

Ivo Berard – Donnas

Un velo da incorniciare

Per dare una nuova percezione all’oggetto è stato filtrato attraverso uno scolino. 

 

 

Ivo Berard – Donnas

Passaggio di un quadro


Nonostante il filtro non si percepisce il volto ma l’emozione esce. Mi è piaciuta l’idea degli occhi perché hanno un valore cioè possono sorridere o dare un’emozione triste.

 


 

Cristina Martino – Donnas

Un sorriso blu


Per dare una percezione diversa dello sguardo è stato usato un imbuto per restringere il campo ottico dell’obiettivo fotografico. Mi piace fotografare infatti ho scelto gli occhi di un amico che è sempre sorridente. 

 


 

Cristina Martino – Donnas

Filtro attraverso uno sguardo

Con l’inserimento di due filtri è stata alterata l’immagine ed il colore.

 


 

Franco Cascarano – Donnas

Percezione filtro di un volo


Rappresentazione filtrata umana di un disegno.

 


 

Franco Cascarano – Donnas

Rappresentazione filtrata umana

Il ritratto è stato fatto utilizzando come filtro una bottiglia di plastica. Il concorso è interessante anche perché l’immagine era per principio di libera scelta. Ho scelto un mio amico.

 


 

Lucia Mayolet – Donnas

Ritratto in bianco e nero
 

Il ritratto è stato fatto usando come filtro una bottiglia di plastica e come soggetto un amico del gruppo del centro. Sguardi filtrati significa per me un viso da rappresentare in foto. Interessante il soggetto.

 


 

Lucia Mayolet – Donnas

Ritratto in blu

La fotografia ritrae un volto di donna che guarda attraverso la carcassa di un distributore di carburante Shell. Il tema oggetto del concorso è affrontato nell’immagine secondo un’accezione soggettiva. L’individuo vive l’esperienza della realtà attraverso i filtri storici, sociali e culturali (o post-culturali?) propri del suo “esserci”.  

 

 

 

 
Matteo Bavastro – Aosta

La mia vecchia reflex olympus ha raccolto alcuni sguardi di bimbe, appoggiata alle panche della esquelita zapatista del poblado 24 dec. (Chiapas).

 


 

Isabella Doro – Modica

Esquelita 1

La mia vecchia reflex olympus ha raccolto alcuni sguardi di bimbe, appoggiata alle panche della esquelita zapatista del poblado 24 dec. (Chiapas).


 

 

Isabella Doro – Modica

Esquelita 2


Non è nella cultura dei popoli nativi americani accettare denaro per
cerimonie o esibizioni. Lanostra capacità di percezione subisce sempre
più interferenze causate da filtri socio-culturali che condizionano la
nostra vita. I filtri rendono migliore o peggiore la realtà culturale
in cui viviamo. Questo concorso è servito a farci aprire gli occhi e ad
osservare tutto nitidamente, riconoscendo i filtri davanti a noi,
magari da tanto tempo.

  


 

Roberta Ceccon – Aosta

Dignità a buon mercato

Torino, 31 ottobre 2008 – manifestazione in occasione dello sciopero generale nazionale contro i provvedimenti del governo Berlusconi. La Borsa grava sulle nostre teste e influenza ognuno di noi. Inevitabilmente. E’ il capitalismo stesso: reale e matematico eppure vago e opaco, condizione necessaria allo status quo. Ma lo status quo è saturo e non è eterno: nel nostro adesso di cristallina e delicata precarietà Wall Street diviene Wall Street nella testa di un giovane dallo sguardo cristallino e delicato…

 


 

Maura Dessì – Torino

Smashing Pumpkins

Rappresentazione metaforica della superficie riflettente come mezzo per vedere e per riflettere

 


 

Deborah Stevenin

E. e.

Mille e diversi filtri condizionano spesso lo sguardo dell’uomo sulla realtà. E’ sempre un vantaggio? 


 


 

Deborah Stevenin – Gressan

Tempo

La realtà che filtra attraverso gli organi di informazione è una realtà di cui, il più delle volte, non abbiamo un’esperienza diretta. La nostra percezione di quella realtà è tutta nella qualità del filtro.

 


 

Isabella Amico di Meane – Settimo

Duplice deformazione I

Oggi la nostra visione della realtà impone una consapevolezza; la duplice deformazione – quella del mezzo giornalistico e quella del discorso politico – attraverso cui percepiamo il mondo. 


 


 
 

Isabella Amico di Meane – Settimo

Duplice deformazione II

La luce pastello dissolve
l’India nella naturalezza dell’infanzia e dell’oceano. Occhi estasiati
lontani dai gesti proibiti resi liberi dai surreali colori dell’India.

 


 

Cinzia Ingenito – Aosta

Baci d’onda

Vampira, pelle bianca e scura tentazione, incombe sugli ignari che aspettano. Lo spettro della tentazione occidentale aleggia sulle aspirazioni del popolo indiano.

 


 

Cinzia Ingenito – Aosta

Tentazione


Occhi immersi nella nastura e nell’orizzonte infinito emozioni a non più finire.


 


 
 

Lilia Balla – Aosta

Lago Titicaca e campi coltivati nell’isola del Sol

La Paz dai mille volti, ti affascina, ti trascina per le sue vie, ti innamori dei volti di donna e bimbi. Ti fa pensare e apprezzare la vita che hai.


 


 

Lilia Balla – Aosta

Mamma con bimbo

Un modo per me per pensare, per ripensare, un modo per tutti per lasciarsi coinvolgere e conoscere un paese lontano e affascinante, ma anche un modo per ripensare alla nostra Valle.  

 


 

Edith Cossavelia – Aosta

La vita quotidian, la vita delle donne

Indubbia la loro resistenza ai 4000 metri, la loro tenacia nel coltivare.

 


 

Silvana Garzotto – Aosta

Ritorno dai campi

Ti svelerò un filtro magico senza unguenti senza erbe e senza formule: se vuoi essere amato, ama (Ecatone). Apparteniamo a diversi gruppi, ognuno ci fornisce una particolare identità, particolari filtri che mettono a fuoco il nostro sguardo sul mondo. Comprendere la pluralità è un atto di tolleranza e di amore verso il genere umano.


 


 
 

Francesca Zanin – Aosta

Filtro d’amore

Il sole filtra tra la nebbia scaldando le forme della betulla.


 


 

Valerie Bethaz – Aosta

Alba

Il sole filtra tra la nebbia scaldando le forme della betulla.


 


 

 Valerie Bethaz – Aosta

 Nebbie calde

Porto di Palamos, Spagna. Spesso rimaniamo a guardare, protetti dai nostri modi di essere, di pensare, dalla nostra morale che come una rete prima o poi ci faranno impigliare.


 


 

Emy Maguet – Valgrisenche

Resto a guardare


 


 


 

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